Reddito di cittadinanza by Stefano Toso

Reddito di cittadinanza by Stefano Toso

autore:Stefano, Toso [Toso, Stefano]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Economia, Farsi un'idea
ISBN: 9788815329103
editore: Societa editrice il Mulino Spa
pubblicato: 2016-10-14T22:00:00+00:00


Rapporto tra numero di beneficiari e numero di famiglie in età da lavoro povere

55

63

47

38

55

n.d.

62

n.d.

105

Rapporto tra reddito minimo e reddito mediano per una famiglia con due adulti e due minori

28

33

35

40

27

22

20

33

40

Fonte: Immervoll et al. (2015).

Altre ragioni concorrono a spiegare perché il reddito minimo non assicura una copertura integrale della platea delle famiglie povere. Una è che la quota dei potenziali beneficiari che richiedono il sussidio è assai inferiore al 100% – a seconda del paese, gli studi più recenti quantificano il take-up in valori intorno al 50-60% – per motivi di stigma, oneri burocratici, mancanza di informazioni. Una seconda è che la presenza di condizioni di attivazione dei beneficiari per poter ottenere il trasferimento può dissuadere alcune famiglie dal presentare domanda. Un’altra ancora è che il possibile beneficio può essere modesto, tanto da scoraggiare la sua richiesta. Infine, famiglie anche povere possono non rispettare i requisiti patrimoniali, se previsti, per accedere al trasferimento. Se si considera poi che tra i beneficiari del reddito minimo potrebbero esservi anche famiglie non povere, il grado di copertura del trasferimento si riduce ulteriormente.

Nella tabella 1, infine, l’ultima riga riguarda l’adeguatezza dell’importo massimo del reddito minimo, espresso in percentuale del reddito mediano, per una famiglia tipo composta da due adulti e due minori. Poiché in Europa la linea di povertà relativa usata per misurare il fenomeno è data dal 60% del reddito mediano, è immediato notare che in tutti i paesi considerati il beneficio massimo è sempre di gran lunga inferiore alla linea di povertà. In altre parole, in nessuno dei casi considerati il reddito minimo riesce a portare i beneficiari sulla soglia Eurostat di povertà relativa, men che meno al di sopra. Tra tutti i paesi Ocse, quello con il reddito minimo più generoso (non incluso in tabella) è la Danimarca, dove sfiora l’80% del reddito mediano. Paesi in cui il livello di generosità del reddito minimo è minore che in Danimarca e compreso tra il 40 e il 50% del reddito mediano (quindi sotto la soglia Eurostat del 60%) sono la Lituania, l’Irlanda, il Belgio e l’Islanda. Tra i meno generosi in assoluto troviamo la Bulgaria, l’Ungheria, la Lettonia, la Slovacchia e la Polonia, in cui il rapporto è sotto il 20%. Nei paesi indicati in tabella il tasso di sostituzione tra importo massimo del reddito minimo e reddito mediano equivalente è compreso tra il 20 e il 40%. Può essere utile fornire un ordine di grandezza di alcuni importi nazionali del reddito minimo, aggiornati ai valori più recenti disponibili (riferiti al 1° luglio 2015) presso il Sistema di informazione reciproca sulla protezione sociale nell’Unione europea (Missoc). In Francia il Revenu de solidarité active vale circa 500 euro al mese per una persona sola e 1.100 per una coppia con due figli, in Germania (Hilfe zum Lebensunterhalt/Arbeitslosengeld II) rispettivamente 400 e 1.250 euro, in Svezia (Ekonomiskt bistånd) 300 e 1.250 euro, infine nel Regno Unito (Income support) 450 e 1.250 euro.

Come detto in precedenza, gli attuali schemi di reddito minimo prevedono strategie di attivazione dei



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